Ogni estate l’Arena di Verona, fulcro della città incastonato in Piazza Bra’, porta in scena l’Arena di Verona Opera Festival. Un evento che si realizza da oltre 100 anni grazie al brulicante lavorìo di centinaia di artisti, maestranze e lavoratori. Per me dal 2020 è diventato un appuntamento fisso in qualità di speaker in lingua tedesca, una delle diverse espressioni nelle quali si è declinato e consolidato nel tempo il mio lavoro con le lingue e con la voce.

In cosa consiste il lavoro di Annunciatore in Arena di Verona
L’Annunciatore in lingua tedesca in Arena di Verona lavora in coppia con un altro/a collega annunciatore/-trice che si occupa degli annunci in italiano e inglese, ogni annuncio viene dato infatti in tre lingue.

Gli annunci riguardano la sicurezza, l’accoglienza del pubblico, le norme di comportamento generali e in caso di maltempo; includono inoltre la declamazione del cartellone, la comunicazione di eventuali sostituzioni nel cast e dediche speciali in occasione di particolari ricorrenze o commemorazioni.

La coppia di annunciatori lavora da una postazione del tutto speciale, ricavata all’interno di uno degli arcovoli dell’Anfiteatro romano, posto vicino all’ingresso della platea. Si sta abbracciati dunque dalla viva pietra (con i suoi 2.000 anni di storia dalla costruzione avvenuta nel 30 D.C.!), da cui il soprannome “Rocca” con cui affettuosamente e giocosamente gli addetti ai lavori chiamano la Sala Annunci.

“Rocca” diventa per antonomasia anche il soprannome degli annunciatori, nella “siamesica” identità che si trovano a condividere. Il lavoro in Rocca porta solitamente a creare un grande affiatamento tra gli annunciatori, che si trovano a condividere ogni estate le 50 serate del Festival lirico nel più grande teatro all’aperto del mondo e che vede ogni estate al lavoro circa 2.000 persone tra personale degli uffici, maestranze e artisti. Un’immensa macchina umana per portare ogni sera in scena i più bei titoli della tradizione operistica italiana.

Se vuoi farti un’idea di com’è lavorare come annunciatore in Arena, continua a leggere oppure guarda questo breve servizio di TeleArena:
Com’è la serata tipo di un Annunciatore in Arena
La voce degli annunciatori accompagna il pubblico dal momento dell’ingresso nell’Anfiteatro sino al deflusso a conclusione dello spettacolo. Quando si aprono i cancelli, gli annunciatori forniscono orientamento su quale delle 68 porte d’ingresso utilizzare per raggiungere i posti indicati nel biglietto.

Circa un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, dalla Rocca esce un caloroso benvenuto rivolto al pubblico che nel frattempo ha cominciato a popolare i 20.000 posti dell’Arena tra platea e gradinate. Dallo scorso anno non esiste più, ma mi piace ricordare l’annuncio che per molti anni invitava il pubblico a rinnovare uno storico rito in Arena, ovvero l’accensione delle candeline che erano gentile omaggio della ditta Vicenzi.

Altro annuncio che mi piace ricordare tra i miei preferiti è quello col quale si segnalano al pubblico la presenza di colpi di fucile o spari di cannone, come nel Nabucco, in Tosca, Carmen e in alcuni allestimenti del Barbiere di Siviglia.

All’ora in cui apre l’ufficio stampa, uno dei due annunciatori sguscia fuori dalla Rocca per recarsi al cancello 13 a ritirare copia del cartellone con gli ultimissimi aggiornamenti, dai quali verificare eventuali cambi nel cast, che dovranno essere comunicati al pubblico, in caso di improvvisa sostituzione per indisposizione o impedimento di un artista. Sulla base della copia del cartellone ricevuto, gli annunciatori verificheranno, assieme alla Direzione di Scena, le corrette pronunce degli artisti.
Raggiungere la Direzione di Scena porta con sé un giro di mezza traversata dell’Arena, attraverso i suoi corridoi interni.

Nella prima parte di traversata si farà lo slalom tra il pubblico entrante elegantemente vestito e si potrà essere braccati da chi potrebbe chiedere informazioni; nella seconda parte di traversata, superato lo sbarramento che consente l’accesso ai soli addetti ai lavori, si passa davanti agli arcovoli del “trucco e parrucco”, della fonica, del calzolaio, si incroceranno ballerini e comparse e si passa di fianco a pezzi di scenografia (teste di divinità egizie, statue, lance, quadri giganti, portoni…) appoggiati ai muri in attesa dei cambi scena. Potrà capitare di vedere anche pianoforti a passeggio e altre bizzarrie…

Tornati in Rocca inizia il momento dell’attesa dei segnali della gonghista, di cui si dovranno scrutare i movimenti attraverso uno schermo in dotazione che permette di vedere, da diverse inquadrature, il palcoscenico, il direttore d’orchestra e le gradinate, tutte informazioni visive necessarie per regolarsi anche sugli annunci relativi agli intervalli.
Nonappena la gonghista inizia la sua traversata del palco per apprestarsi a dare i segnali di inizio spettacolo, si avviserà, tramite walkie-talkie (e tutto un linguaggio in codice, che qui non sarà rivelato…), il Responsabile del Personale di Sala. La Rocca, oltre ad occuparsi degli avvisi rivolti al pubblico, svolge infatti anche alcune funzioni di raccordo tra la Direzione di Scena e il Personale di Sala.
A ciascuno dei tre gong della gonghista corrisponde a seguire una serie di annunci da parte di Sala Annunci. A seguito del secondo gong gli annunciatori declamano il cartellone, il momento clou e più vibrante nelle responsabilità degli annunciatori.

Un’altra responsabilità degli annunciatori è quella di dare nelle tre lingue tempestive informazioni al pubblico in caso di maltempo quando anche poche gocce d’acqua innescano il fuggi fuggi dei musicisti per mettere al riparo gli strumenti di ingente valore. Le serate di pioggia sono certamente quelle più movimentate in Rocca, in cui bisogna stare sull’attenti perché le interruzioni possono essere a ripetizione e le comunicazioni vengono definite ad hoc sul momento, in raccordo con l’osservatorio metereologico…

Serate movimentate sono anche quelle nelle quali in Rocca sono presenti anche le ditte che curano le riprese audio-video in occasione delle prime o di dirette RAI. Si moltiplicano le presenze, l’entropia e di conseguenza le attenzioni reciproche da avere per evitare interferenze.

Una serata che si conclude in maniera diversa dalle altre è l’ultima sera della stagione, nella quale i saluti finali vengono dati in tutte le lingue parlate dal personale. L’ultima sera si mette in moto quindi una vera e propria “caccia alla lingua” per scoprire quanti più colleghi sia possibile coinvolgere, così da fare in modo che i saluti si trasformino in una sorta di esplosione di fuochi d’artificio.
Prossime novità in Sala Annunci
Dopo aver praticamente imparato a memoria quella che è stata la versione storica degli annunci che da anni risuonano tra le pietre dell’Arena, la scorsa estate (2024) sono stata testimone delle prime mosse di un processo di rinnovamento del tone of voice che l’Arena ha avviato affidando alla creatività di Scuola Holden il rifacimento degli annunci. Ricordo con piacere la serata della scorsa stagione in cui abbiamo avuto in visita quattro baldi holdeniani ai quali abbiamo raccontato dettagli del nostro lavoro utili a trovare nuovi punti di equilibrio per una comunicazione che deve essere al contempo istituzionale e sostenuta ma anche chiara, coinvolgente e adeguata ai tempi di oggi. Sono curiosa di conoscere la nuova versione degli annunci che ci aspetta!
Ricordi con i miei colleghi

Assieme a Michelangelo Brunelli, annunciatore italiano-inglese nel 2020.

Assieme a Emanuele Alberti, annunciatore italiano-inglese 2021-2023.

Assieme a Angela Luchak, annunciatrice italiano-inglese dal 2024.




